venerdì 31 agosto 2007

11 luglio
Pechino

La giornata inizia con una visita ad una fabbrica che lavora la giada. Abbiamo modo di osservare gli artigiani mentre realizzano oggetti belli e incredibili.
Acquisti vari.

Si prosegue per la Grande Muraglia.
Vi accediamo da uno dei quattro punti più in uso dopo aver percorso una strada tutta tra le montagne.
L’insieme è impressionante: una lunga linea che percorre tutto quello che si vede attorno; ogni tanto scompare tra le vallate per poi riapparire senza intravederne la fine. Se si pensa a tutto quello che ra
ppresenta e a quello che c’è voluto in termini di lavoro e vite umane, manca quasi il respiro! Sulle mura, un po’ più sulla destra, dove il camminamento sembra più agevole, si intravede una lunga folla di gente mentre sulla sinistra si avventurano meno persone essendo il tratto delle mura molto più ripido.
Un gruppo composto da veri uomini e donne toste dove poteva andare?
a sinistra! La pendenza in alcuni tratti è veramente pazzesca: occorre piegarsi completamente in avanti per poter procedere. Io e Margherita decidiamo di fermarci prima dell’ultimo tratto troppo difficoltoso (ma poi perché arrivare sino lì? L’importante è starci sopra!), mentre altri riescono a procedere sino al punto più alto. L’effetto generale è impossibile da descrivere, occorre vedere.
Si riparte e prima di arrivare al ristorante, visitiamo una fabbrica di Cloisonné. Molto belli gli oggetti esposti e molto interessante assistere alla lavorazione. Qualcuno compra. Durante il pranzo si assaggia la grappa MAHO TAJ (spero si scriva
così), che ci accompagnerà spesso nei pranzi, cene e … oltre.
Pomeriggio a
lle 13 tombe dei Ming.
Una città pro
ibita in chiave minore. Prima di andare via percorriamo la “via sacra” (un viale di circa 700 metri) che è costeggiata da statue in pietra di animali, personaggi e militari. Il sole caldo, il frinire delle cicale, il verde dei salici ed un generale senso di pace e tranquillità, fanno sì che questa passeggiata diventi uno dei ricordi più belli. Prima di andare via non si può fare a meno di toccare la coda della tartaruga posta al termine del viale stesso: porta bene e qualcuno cerca di toccare il più possibile!
Al rientro facciamo conoscenza con
il traffico di Pechino: micidiale! Sembra che le biciclette siano state sostituite dalle macchine. Comunque nel frattempo ne approfittiamo per vedere e fotografare i grattacieli di diverse forme e modelli. Per fare pochi metri impieghiamo parecchi minuti. Dobbiamo raggiungere un teatro per assistere ad uno spettacolo di acrobati e siamo in ritardo; la guida ci fa scendere e raggiungiamo il teatro a piedi, era proprio lì vicino. Anche l’attraversamento delle strade è un’esperienza; le strisce pedonali servono soltanto per raggruppare i pedoni da investire: tipica efficienza cinese! Lo spettacolo è stato molto bello. Cena al ristorante senza ricordi.

giovedì 30 agosto 2007

10 luglio
Pechino


Sveglia ore 06:30. Colazione buona (c’è di tutto). La giornata si preannuncia pesante e molto piena. Appena fuori dall’albergo assistiamo ad una incessante sfilata di biciclette e motocicli elettrici: Pechino va al lavoro.
Prima visita
al “Palazzo d’Estate” residenza degli imperatori cinesi da aprile a settembre. Un palazzo per modo di dire, piuttosto una Versailles in stile cinese; interi padiglioni costruiti dall'imperatore come regalo alla madre, così come anche una passeggiata coperta, di circa 700 mt, con vista sul lago e con il soffitto decorato con pitture raffiguranti scene diverse.
Sino a questo momento abbiamo visto soltanto gli edifici perché le suppellettili, i mobili e quasi tutti gli arredi sono andati persi (leggi “arrubbati”) durante le svariate rivoluzioni e guerre. Dovevano esserci cose spettacolari ma non esiste più nulla. Vediamo un susseguirsi di vasti cortili riservati alle cerimonie pubbliche e tanti altri più piccoli tutti attorniati da costruzioni con stanze private riservate all’Imperatore, all’Imperatrice, alle Concubine ed ai figli. Un altro spazio è riservato ai “sollazzamenti” dell’Imperatore con le Concubine: leggi passeggiate, giochi a nascondino e … al dottore! Con una barca a motore attraversiamo il lago per raggiungere il pullmann. Sulla strada per il ristorante facciamo una sosta ad una fabbrica di perle, una delle tante visite “comprerecce” che ci toccheranno durante tutto il viaggio.
All’uscita ci aspetta l’immancabile venditore di “Lolex” con ampia scelta: un pezzo due euro e sei pezzi ... dieci euro!
Durante il tragitto per il ristorante abbiamo modo di ammirare il nuovo stadio olimpico a forma di nido in costruzione per le Olimpiadi del 2008.
Pranzo al ristorante cinese con pietanze nuove e buone.
Nel pomerigg
io, visita alla “Città Proibita”, residenza della corte imperiale. E’ stata del tutto svuotata e sopravvivono soltanto gli spazi, le costruzioni, qualche arredo e poco altro. Forse ci aspettavamo di più. Un esempio per tutti: sono sopravvissute più di 300 giare di bronzo molto grandi, originariamente ricoperte d’oro che è stato grattato via; se ne possono vedere solo alcune tracce.
Molti edifici sono in ristrutturazione e purtroppo non vediamo il museo dove sono esposti gran parte del milione e passa di reperti catalogati scrupolosamente dai cinesi, ultime sopravvissute testimonianze del passato fasto imperiale.
Si prosegue con la visita ad un mercato coperto. C’è di tutto; frutta bell
issima e ortaggi coloratissimi e parecchi sconosciuti.
Nino tenta di comprare delle bellissime pesche e, nonostante l’intervento del
la guida, il venditore pretende un prezzo fuori mercato: l’affare è andato a monte! Dalla parte opposta c’è la zona carni e pesce. In pochi riusciamo a sopportare il cattivo odore, ma riusciamo a fotografare quanto esposto: pesci poco noti, polli di tutti i colori (anche neri) e carni dai tagli particolari. In uscita dal mercato notiamo una sfilata di “rotisserie” dove viene cucinato di tutto. Sti cinesi saranno pure piccolini, ma mangiano sempre! Si fa una visita ad una famiglia di cinesi nella loro piccola casa risparmiata dalla distruzione totale delle vecchie abitazioni per far spazio ai grattacieli. Prima però abbiamo subito l’assalto di due venditrici di souvenir.

Ci riposiamo con una passeggiata in risciò tra i vicoli della vecchia Pechino per raggiungere il ristorante. Abbiamo anche avuto il tempo di un piccolo incidente senza alcuna conseguenza. Lasciamo il nostro mezzo e il conducente stravolto (la mancia se l’è meritata tutta).
Ottima cena nel ristorante all’interno della zona vecchia: un mix tra Trastevere ed i Navigli. Piatto forte è l’anatra laccata, una specialità cinese e soprattutto pechinese. Viene servita in modo alquanto teatrale con vista sul taglio (ogni pezzetto deve avere un pezzo di pelle e quindi il taglio è particolare). Buona.

mercoledì 29 agosto 2007

8 luglio
Palermo/Roma/Francoforte

Arrivati in aeroporto effettuiamo il check-in con grande difficoltà a causa del biglietto elettronico emesso: non riescono a lavorarlo. Per fortuna l'aereo porta già 1/2 ora di ritardo e riusciamo a prenderlo con la suspence di quello che potremmo trovare alla biglietteria di Roma.
A Roma tutto bene sia il viaggio che biglietti e posti per Francoforte e per Pechino.
A Francoforte conosciamo Marina, la guida italiana: sembra a posto. I
mbarco per Pechino in perfetto orario e inizio della grande avventura!
Durante il volo soffriamo un grande caldo che sembra localizzato solo nella nostra zona in fatti in coda sono con le copertine per il freddo. Servizio a bordo buono come al solito.



9 luglio
Pechino - Marco Polo Hotel

All'arrivo a Pechino i bagagli sono tutti presenti ed integri. Conosciamo la prima guida cinese di nome Uan (in ogni città ne troveremo una sempre diversa).
Tutti in pullm
ann e prima visita al Tempio Tibetano.
Tra le tante meraviglie una delle cose più notevoli è la statua di un Buddha alta 18 metri più altri sei sotto terra, ricavata da un unico tronco d’albero. Andiamo via con le fotocamere in fiamme.
Primo impatt
o con la cucina cinese in un ristorante cittadino. Tutto quasi OK.
Nel pomeriggio seconda visita della giornata: Piazza Tien An Men (la porta della pace celeste).
Immensa, con diverse grandi costruzioni lungo i lati. Si approfitta del lu
ogo per la foto ufficiale del gruppo anche se mancano Paolo e Veronica che si aggregheranno il giorno dopo. La gente passeggia, gioca con gli aquiloni o si riposa. Sul tardi è piovuto ed abbiamo comprato un ombrellino (10 Y = 1 Euro).
Torniamo in albergo, cambio, doccia (finalmente) e riposino.
Cena occidentale buona. Piccola conversazione con il gruppo e ... LETTO!