lunedì 7 aprile 2008

22 Luglio
Guilin

Sveglia molto co
moda con abbondante e ottima colazione. Ci aspetta più di mezza giornata, pranzo compreso, da trascorrere su un battello che ci porterà giù per il fiume offrendoci la vista del panorama specialità di Guilin. La cabina comune è condizionata e le signore quasi non ne usciranno accontentandosi di ammirare il paesaggio dall’interno. I fotografi del gruppo sembrano formiche impazzite turbando il silenzio del luogo con i continui click delle loro macchine. Il panorama si offre con una meraviglia dopo l’altra. Colline dalla forme più strane, in cui la solita sfrenata fantasia cinese vede forme di animali, si susseguono senza posa. Sul fiume scorrono zattere costituite da 5 o 6 grosse canne di bambù legate assieme e dalla punta leggermente ricurva. Su questo battello improbabile e quasi certamente millenario, vengono trasportati anche turisti seduti su un divanetto con i piedi quasi in acqua. Vediamo gente che fa il bagno, bimbi che sguazzano in acqua, pescatori che vendono i gamberetti appena pescati alle barche che passano (noi li mangeremo cucinati nella cucina a poppa del battello), mandrie di bufali che si rinfrescano nelle acque del fiume e tanto altro ancora. Il tempo perfetto, senza foschia, permette di vedere e fotografare tutto molto bene. Nino prova il brivido di assaggiare una grappa di serpente, gli è andata bene. (Per la protezione animali: il serpente era già morto ….. prima!)
Approdiamo nel primo pomeriggio nei pressi di un villaggio di pescatori da visitare. Sorpresa: il villaggio si è trasformato in una lunga teoria di bancarelle, bar e ristorantini in ogni direzione, non si vedono nemmeno le case! Ci soffermiamo per una quarantina di minuti per consentire alle signore, con sofferenza, di effettuare l’esplorazione delle bancarelle locali.
Non so cosa facciano gli altri, io mi godo un gelato seduto su di uno sgabello di pietra sul lungofiume. Con un trenino elettrico si arriva alla piazzola di sosta del pullmann con cui percorriamo una strada statale: non credo si vada a più di 50 kmh.
Sulla via del ritor
no ci fermiamo all’Ospedale di Medicina Tradizionale Cinese. Nell’attesa di essere introdotti ai segreti della medicina tradizionale cinese, assistiamo ad un’esibizione di Kung-Fu fieramente schifata da Paolo che asserisce essere completamente sbagliati tutti i movimenti e mi richiede la ripresa da fare vedere ad amici competenti. Parliamo finalmente con il gran capo che dopo una breve illustrazione di quanto viene fatto nella clinica, ci invita ad un massaggio ai piedi per la modica spesa di 100 Y. Accettiamo tutti volentieri tranne pochi, Margherita compresa. Che dire del massaggio? Ho chiuso gli occhi e mi sono lasciato coinvolgere dalle sensazioni provate. Rinvenendo, ogni tanto, vedo che attorno a me anche altri hanno gli occhi lucidi: è un’orgia di sensazioni collettiva! E’ tutto studiato: al culmine del piacere siamo avvicinati dal gran capo in persona che propone l’acquisto di pillole per dimagrire, per l’artrosi, per la cura dei malanni più diversi. Ci guardiamo bene dall’acquistare le pillole per la virilità … non servono! Magari in un box riservato … chissà! Rientriamo in albergo molto rilassati; facciamo la doccia e ci prepariamo all’incontro con la coppia locale. Nino lui, Serena lei. Sono molto simpatici. Lei è molto orgogliosa della sua città che io non manco mai di lodare appena possibile, non solo per farle piacere, ma perché in effetti lo penso.
Giriamo un po’ ed alla fine entriamo in un grosso centro commerciale dove visitiamo il reparto alimentare. La curiosità è grande, un negozio cinese per i cinesi.
Vediamo di tutto, roba conosciuta e tanta altra completamente sconosciuta di cui chiediamo informazioni. Tante le variazioni anche di prodotti conosciuti. Alla fine andiamo a cenare in un locale tipico loro. L’esperienza è unica e interessante. Viene fornita una scheda per il tavolo e con questa giri per i box dove puoi scegliere il piatto messo in mostra che ti verrà servito mentre tu continui a girare. Il fatto è che di box ce ne sono veramente tanti! Impieghiamo più di un’ora per scegliere e molto meno per mangiare. A MARGHERITA vengono fornite acqua e forchetta, ma non il bicchiere. Sul tavolo dei cinesi non ci sono bibite di alcun tipo: a pranzo non bevono nulla. Prima di andar via consegni la scheda e paghi. Non riusciamo a sapere quanto sia costato il pranzo perché non ci viene consentito alcun intervento, anzi ci vengono fatti dei regali come è usanza tra di loro. Ci salutiamo la sera in albergo dopo una passeggiata sotto la pioggia e ci conforta il fatto che anche loro non sono riusciti a catturare un taxi. Deve essere un’usanza cinese che i taxi non prendono passeggeri a bordo! Seduti sui divani della hall, troviamo Nino ed Enzo che, come altri, dopo un paio di tentativi di uscire per la visita della città e cormorani, sono rimasti in albergo per la pioggia. Unico fatto di rilievo: ci raccontano che durate uno dei tentativi di sortita sotto la pioggia, hanno visto scendere per parecchi minuti, sulla facciata di un albergo, una cascata d’acqua dall’ultimo piano sino a quasi a terra. Scambiamo ancora due chiacchiere e poi a nanna.


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